E sì, stavolta si fa sul serio. ma quale Sale e Pepe, ma quale raccolta di Repubblica, ma quale Cucina Italiana. Io divento scema a leggere le ricette, a meno che non mi siano scritte a penna, su un foglio a quadretti, da qualche amica. E poi, mai, mai, mai una misera volta che mi vengano identiche alla foto. Le mie sono sempre più piccole, o più grandi, o più pallide o più colorite. Così, ho preso la decisione, cara la mia signora, che quando uno decide di andare, si và, ribellandosi all'annosa domanda cosa faccio da mangiare, rifuggendo le scene di panico davanti a un frigorifero con l'eco o quasi, allontanandosi un pochino dall'universo del pettodipolloimpanato e della pastalragù, che mi vengono bene, c'è da dirlo, ho origine emiliane, non lo sapeva?, però, insomma, quando è troppo è troppo. Emozionata, un pochino, sì, lo ero sul serio, io non ho mai fatto un corso di cucina e lo consiglio a tutti, davvero. Ti si apre un mondo che non credevi, certo, cucinare ti deve piacere almeno un pò, ma è bello scoprire dei piccoli segreti, che il cavolfiore si bolle insieme al latte e la farina, così rimane bello immacolato e la portinaia, almeno, non si accorge che oggi lo cucino, perchè profumo non ne fa, ne avevamo già parlato, il cavolfiore, come il broccolo, del resto, ammorba. Ah, signora, signora, che grande soddisfazione ieri, a tagliare quel porro con un coltellaccio vero, di quelli che tagliano solo a guardarli, e a fare quel bel rumore sul tagliere, tac,tac,tac, come Vissani alla tv, ma imbroccando tutti i congiuntivi, però. Bello, le mostrerò le foto un giorno di questi. Adesso devo andare a fare quelle polpettine. Impanate nel couscous, l'ha mai fatto lei? Che cooooosa? Non sa cos'è il cous cous? Gentaglia.
16 novembre 2006
Scuola di cucina.
E sì, stavolta si fa sul serio. ma quale Sale e Pepe, ma quale raccolta di Repubblica, ma quale Cucina Italiana. Io divento scema a leggere le ricette, a meno che non mi siano scritte a penna, su un foglio a quadretti, da qualche amica. E poi, mai, mai, mai una misera volta che mi vengano identiche alla foto. Le mie sono sempre più piccole, o più grandi, o più pallide o più colorite. Così, ho preso la decisione, cara la mia signora, che quando uno decide di andare, si và, ribellandosi all'annosa domanda cosa faccio da mangiare, rifuggendo le scene di panico davanti a un frigorifero con l'eco o quasi, allontanandosi un pochino dall'universo del pettodipolloimpanato e della pastalragù, che mi vengono bene, c'è da dirlo, ho origine emiliane, non lo sapeva?, però, insomma, quando è troppo è troppo. Emozionata, un pochino, sì, lo ero sul serio, io non ho mai fatto un corso di cucina e lo consiglio a tutti, davvero. Ti si apre un mondo che non credevi, certo, cucinare ti deve piacere almeno un pò, ma è bello scoprire dei piccoli segreti, che il cavolfiore si bolle insieme al latte e la farina, così rimane bello immacolato e la portinaia, almeno, non si accorge che oggi lo cucino, perchè profumo non ne fa, ne avevamo già parlato, il cavolfiore, come il broccolo, del resto, ammorba. Ah, signora, signora, che grande soddisfazione ieri, a tagliare quel porro con un coltellaccio vero, di quelli che tagliano solo a guardarli, e a fare quel bel rumore sul tagliere, tac,tac,tac, come Vissani alla tv, ma imbroccando tutti i congiuntivi, però. Bello, le mostrerò le foto un giorno di questi. Adesso devo andare a fare quelle polpettine. Impanate nel couscous, l'ha mai fatto lei? Che cooooosa? Non sa cos'è il cous cous? Gentaglia.
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1 commento:
che tipo di corso stai facendo? bellobello, anche io ne cerco uno da un po' maancora non ho trovato quello 'giusto'. Ciao!
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