26 novembre 2006

L'oggetto del desiderio.


Lo so. La foto è una meraviglia, ma non è faina del mio sacco, ma farina del mio sposo, anche se io mi ostino a dire che con un apparecchio fotografico come il suo dotato di millecinquecento robini da girare, fasare e regolare, sarei brava anche io. Ma la cosa non mi tocca, pazienza, non so fotografare, fine. Và detto che da sabato ho un amico. E' tosto, rosso, pesante e fa un sacco di cose. Si chiama Kitchen Aid, e ha turbato non poco i miei sonni delle ultime settimane, per una serie di motivi. Primo fra tutti, "perchè" lo desiderassi con siffatta intensità. Presto detto: quello che ho ha ormai raggiunto l'età della quiescenza, con tanto di targa ricordo dopo anni di onoratissimo servizio. E, secondo, "perchè" sono così felice di averlo, adesso che è lì, a far bella mostra di sè nella mia cucina. Sarà grave? A poco più di quarant'anni, sarà l'inizio della fine a sentirsi così contenta per aver acquistato, parliamoci chiaro, un frullatore? Starò diventando come quelle casalinghe frustrate, che trovano l'espressione massima del loro esistere osservando gli albumi montati a neve ben ferma, sentendosi, voilà, la Nigella Lawson del quartierino? Risposta non ho. Insomma, ho comprato il mio bel KA, ho raccontato qui le sue primissime ore di vita a casa nostra e sono in pace. Nulla di più. Per la malattia che ho contratto, beh, mi farò vedere da uno bravo. Nel frattempo, per mettermi alla prova, proverò a desiderare intensamente una bella Vuitton in edizione limitata, facciamo argentea, che è così di moda. Anche questo mi esalta, allo stesso modo. Quindi non desidero solo frullatori, quindi non sono malata, quindi è tutto a posto. Per la carta di credito un pò meno, ma insomma, non andiamo tanto per il sottile. Meglio spendere soldi in oggetti di culto, che in medicine, non è così?

E voilà, la ricetta.

Dovete avere in casa 250 grammi di farina e 2 cucchiaini di lievito. Due banane che si sono stufate di stare nel cestino e 150 grammi di mirtilli, freschi o surgelati va bene uguale. Il miele, 3 cucchiai e 3 cucchiai anche di olio vegetale, già che ci siete. E un uovo, signore care, e una spruzzatina di cannella e 185 millilitri di latte, non uno di più, non uno di meno. Se non possedete un KA, mi dispiace per voi, mescolate tutto finchè non diventa un bel viola. Sistemateli a modo nei loro pirrottini da plum cake. E infornate a 180 gradi. Son soddisfazioni. Lo ben si sa.

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