Questa straordinaria distesa di gnocchi rigorosamente fatti a mano, rigorosamente cosparsi di farina di semola, come la mia Amica mi ha insegnato, hanno costituito una parte del semplice menù della Cena a sei mani, svoltasi ieri sera. Certo, non son qui per dare la ricetta dei gnocchi (che poi si dice degli gnocchi, ma in Lombardia, signora cara che fa quella faccia inorridita, si dice dei e allora mi lasci andare avanti e non interrompa, lo so che è un errore di grammatica, ma io lo chiamo lombardismo e va bene così). A farli è semplice, meglio se in compagnia, e far scivolare la pasta sulla forchetta, per fare le righine, è un gesto che mi ricorda mia nonna, e per questo mi piace. Il condimento potrà essere, a scelta, un buon pesto, una salsina ai quattro formaggi ( sì lo so, è un sugo pronto, ma insomma, non ce la facevamo a fare tutto), e il mitico ragù. E' stato un vero trionfo. E dato che ho già fatto un errore di grammatica, stavolta mi lascio proprio andare e insieme all'errore ci metto anche un tocco di elegante, impercettibile volgarità: per fare dei gran gnocchi bisogna essere delle gran. Ah, signora mia, per una volta, c'è arrivata anche lei!
2 commenti:
mmm.,,un assaggino lo farei,che belli!
Sugo pronto...Distruggere cosi' un eccellente opera arigianale?!Giammai!Provare a sciogliere a fuoco bassissimo gorgonzola naturale (no cremoso, al limite sostituibile con roquefort), ottimo con aggiunta di rucola spezzettata a mano - girare, rigirare e servire - , oppure stracchino e passata di pomodoro, a creare una salsa rosa, magari arricchita da pinoli tostati e foglioline di salvia. Bon appetit!
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