25 gennaio 2007

Sì, vabbè.



Chi mai vorrò turlupinare? Giurin giurello, nessuno al mondo. Però, devo dire che questa pietanzina estemporanea, in questi giorni di casalinghitudine forsennata, mi ha dato la mia bella fettina di soddisfazione, non proprio l'ego a mille, ma giù di lì. Non molto distante da una frittata, non troppo vicina ad una torta salata. E infatti, udite udite, la frolla non c'è, cosa credevate. Spinaci e feta, cara la mia signora, mica stiamo qui a raddrizzar banane, sa? E uova e parmigiano, solo un ombra, per carità, che già la feta è così salata di suo, non lo sapeva? Se poi vuole dare un tocco di meraviglia all'insieme testè proposto (che non si dimentichi di infornare, a 180 gradi nel suo bel forno lindo e immacolato, per una ventina di minuti) beh, ci può fare le formine. Ma quale secchiello, e quale paletta, suvvia, non siamo mica a Spotorno! Lei faccia come le dico e vedrà che non si troverà male. Prenda le formine dei biscotti, a stelle e cuori, magari, le più graziose, meglio a cuori, per San Valentino, lei ha la faccia di una che lo festeggia con le rose. Va bene, prenda queste benedette formine e, raffreddata questa deliziosa tortina, ci faccia le forme che le piacciono di più. Suo marito potrà dire, Ma Sempre la Solita Frittata, ma lei, sagace, le metterà sotto il naso un trionfo di roselline e cuoricini da perderci il senno. Vedrà, vedrà.

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