
27 gennaio 2007
Che gnocchi!

26 gennaio 2007
Spettacolare.

C'è ben poco da star lì a fare quella faccia. Va bene, si capisce lontano un chilometro, questa fotografia non l'ho fatta io e allora? Sì, lo so, faccio pietà, la foto delle frittatine a stella faceva paura e malinconia, lo so da sola, e con ciò? Son forse qui a voler dare lezione di fotografia a destra e a manca? Faccio per caso Doisneau di cognome? No, e allora, mettetevi il vostro bel cuoricino in pace, non imparerò mai. Ciò detto, veniamo alla torta. E' semplice e sarda. E t'ho detto tutto. E buona, buona, buona. Senza nemmeno lo spettro di un mezzo cucchiaino di burro e/o olio. Che di questi tempi, di tentativi scellerati di una parvenza di controllo calorico, direi che è puro lusso. In più, ho sperimentato con enorme successo una teglia di quelle gommose e mollicce, che mi ha regalato la mia amica Natalia, che delle torte è regina indiscussa. Il procedimento per la medesima torta è banale, come potrebbe essere diverso da così? E' tutto per 3.
3 uova
300 gr di zucchero
300 gr di farina
300 gr di ricotta
300 gr di farina
300 gr di ricotta
un limone grattuggiato
una bustina di lievito per dolci.
Fine delle trasmissioni. Si scelga una teglia consona all'evento e l'operazione torta di ricotta, in meno di mezz'ora di forno a 180 gradi, potrà dirsi felicemente conclusa.
Resta però, un dilemma. Come ripagare l'Esimio Fotografo, per aver immortalato con siffatta maestria la mia umile opera? Ma come, due le unità di misura: fette di torta e baci. E a multipli di tre, lo ben si ricordi.
25 gennaio 2007
Sì, vabbè.

Chi mai vorrò turlupinare? Giurin giurello, nessuno al mondo. Però, devo dire che questa pietanzina estemporanea, in questi giorni di casalinghitudine forsennata, mi ha dato la mia bella fettina di soddisfazione, non proprio l'ego a mille, ma giù di lì. Non molto distante da una frittata, non troppo vicina ad una torta salata. E infatti, udite udite, la frolla non c'è, cosa credevate. Spinaci e feta, cara la mia signora, mica stiamo qui a raddrizzar banane, sa? E uova e parmigiano, solo un ombra, per carità, che già la feta è così salata di suo, non lo sapeva? Se poi vuole dare un tocco di meraviglia all'insieme testè proposto (che non si dimentichi di infornare, a 180 gradi nel suo bel forno lindo e immacolato, per una ventina di minuti) beh, ci può fare le formine. Ma quale secchiello, e quale paletta, suvvia, non siamo mica a Spotorno! Lei faccia come le dico e vedrà che non si troverà male. Prenda le formine dei biscotti, a stelle e cuori, magari, le più graziose, meglio a cuori, per San Valentino, lei ha la faccia di una che lo festeggia con le rose. Va bene, prenda queste benedette formine e, raffreddata questa deliziosa tortina, ci faccia le forme che le piacciono di più. Suo marito potrà dire, Ma Sempre la Solita Frittata, ma lei, sagace, le metterà sotto il naso un trionfo di roselline e cuoricini da perderci il senno. Vedrà, vedrà.
18 gennaio 2007
Macchina per ...torte???

Un'emozione vera. Fare una torta con la Macchina del Pane, ma chi ci aveva mai pensato prima? Così, leggendo distrattamente il libriccino delle istruzioni, cercando tutt'altro, ecco che mi sono detta: le mandorle, le ho, le gocce di cioccolato, pure, lo zucchero di canna, lo stesso, che cosa mi impedisce di fare questa tortina leggera? Forse il fatto che non ho i canditi d'arancia, ma che fa, ho comprato una manciata di fialette, l'altro giorno, limone, amaretto, vaniglia, ci sarà pure l'arancia, no? E così, ficcata la testa nella dispensa e verificate le disponibilità di magazzino, via, sono partita. La torta è buonissssssssima, echevvelodicoaffare. Arancia e cioccolato, per il quale connubio farei davvero delle follie. Sì, va bene, dieta delle intolleranze, e niente farine e bla e bla e bla. Ma signora mia, dove c'è gusto non c'è perdenza e che male può avermi fatto una microfettina delle dimensioni di un uovo? Assaggiata io l'ho e mi sono fatta i complimenti da sola, specchiandomi nello sportello del forno. E a lei, la Macchina del Pane e delle Torte, un bacino sull'oblò. Ma aspetto un pò, che si raffreddi per bene.
E così, gli ingredienti, in rigoroso ordine di apparizione.
Torta arancia e cioccolato.
Latte 200 ml
2 uova
150 gr di burro ( ma la prossima volta ne metterò un pò meno)
200 gr di zucchero di canna
200 gr di farina 0
una bustina di lievito
1 pizzico di sale
100 gr di gocce di cioccolato
100 gr di granella di mandorle
75 gr di arancia candita, o una fialetta di aroma d'arancia.
Impostare sul programma dolci e non pensarci più, fino al bip.
13 gennaio 2007
Brioscè, olè.

Una fialetta di aroma vaniglia.
180 ml di latte
120 gr di burro sciolto al microonde
2 uova
100 gr di zucchero
1 pizzico di sale
500 gr di farina Manitoba
1 bustina di lievito Mastro Fornaio o mezzo cubetto di lievito fresco.
Impossibile non riuscirci. E non fare un figurone al prossimo brunch, alla prossima colazione in famiglia, alla prossima cena cui sarete invitati e porterete trionfanti , con un bel nastro di raso, il vostro pan brioche.
La cosa impossibile per me è riuscire a fare delle belle fotografie. Ma dato che, oltre a non essere cuoca non sono nemmeno fotografa, in fondo mi accontento. Mio marito storcerà il naso e dirà che a fotografare sono una schiappa vera, io con un'alzata di spalla gli farò un bel sorriso e farò finta di niente. In fondo, il brioscè è buonissimo. Che cosa pretendere di più?
10 gennaio 2007
Con tutto il.

Beh, non si capisce mica tanto di che cosa si tratta. O meglio, si trattava. Una deliziosa torta fatta a cuore, ecco che cos'era. E dico era perchè qualcuno ci ha affondato il coltello prima ancora che io potessi immmortalarla, con la mia modesta dote fotografica. ma si intuisce, nevvero. E se ci si avvicina un pochino col naso allo schermo, si sente anche il profumo di agrumi. Essa, la torta, si chiama infatti Torta di Yogurt Leggera all'Aroma di Agrumi, e si fa pressappoco così.
Si sbattono con leggiadria 2 uova con 25o gr di zucchero, meglio se nel Kitchen Aid, signora mia, ma che glielo dico a fare, lei ha ancora il frullino che le ha regalato sua cognata Cesira per le nozze d'argento, donna poco evoluta. Poi, necessitano 350 grammi di farina, 1 bustina di lievito e un barattolino di yogurt, magro va bene, ma intero va bene uguale. E 30 grammi di zucchero a velo. Ma la vera meraviglia consterà nel grattuggiare un limone e un'arancia non trattati e di unirli bellamente al composto. Certo, dopo, questi frutti hanno un'aria tristanzuola e spelacchiata, ma che fa? In fondo è merito loro se la vostra torta, debitamente infornata a 180 gradi per 40 minuti, avrà un aroma d'agrumi da stordirvi. Gli agrumi, lo ben si sa, son frutti da amare. E mica solo per le spremute per la dieta, l'influenza e il mal di stomaco. Da amare proprio, incondizionatamente e per tutta la vita. E con tutto il cuore. Intero, se possibile.
07 gennaio 2007
La panetteria.

Non è mistero per nessuno. Possiedo una macchina per fare il pane. In realtà l'ho sempre guardata con un pò di diffidenza, pensvo si trattasse di una specie di aggeggio per persone un pò fissate, è così comodo comprare il pane in panetteria, mi dicevo, che gusto ci sarà mai a farselo da soli. Sbagliavo. Ignoravo. Non comprendevo. Qualche mese fa, ecco l'illuminazione. Da allora, signora mia, è tutto un fare pane e fare pane e pasta per la pizza e pane alle noci, e pane integrale e pane al farro, e pane al curry, insomma, il delirio. Mi riesce benissssssssssimo. Soprattutto quello alle noci, che si sposa benissimo con un'assiette di formaggi francesi. E ieri, ho sperimentato i suddetti formaggi con una ricetta di pane al cacao da perderci la testa. Matrimonio riuscitissimo. Ricette recuperate sul Sacro Testo della Macchina del Pane, scaricabile qui (www.farwest.it/varie/gielleffe.zip). Peccato che per un bel pò, dopo gli stravizi delle feste, non se ne potrà mangiare neppure una fettina. Beh, pazienza. Vorrà dire che verrò a guardarmi la foto. Che non è male, vero?
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