21 febbraio 2008

L'infrafetta.

Niente da fare. La ferocissima Sindrome MdP colpisce, eccome se colpisce. Intesa come Sindrome da Macchina del Pane, a dire Ma Come Ho Fatto Senza, e cose del genere. Dovrebbero darmi un riconoscimento. Ne ho regalate tre, ne tesso le lodi e sono in assoluto una Hard User, dove hard non è da intendere con sottofondi e retropensieri. Faccio tonnellate di esperimenti, tutto qua, e la maggior parte riescono. In questi giorni mi è punta vaghezza di preparare le fette biscottate. Tradisco così il mio fidanzato e buona notte. In realtà, il tradimento è stato compiuto grazie allo scellerato acquisto di un libro dal quale ho tratto la ricetta e una decina di spunti per i prossimi giorni, le feste pasquali, i pic nic sui prati e altre amenità. L'unica cosa è che la fetta biscottata è venuta, come dire, infradito. La pala della MdP si è incastrata con grazia nell'impasto, dando origine a questa meraviglia di architettura. L'infrafetta, si sa, sarà il vero must have della prossima stagione, sulla tavola della vostra colazione o merenda, ben farcita di Nutella o marmellata fatta in casa, o pucciata così, solinga e fiera, nel caffelatte. Molto chic, questa infrafetta. E per farla, non avete che da....
Possedere una macchina del pane.
Seguire le mie istruzioni.
190 ml di latte
80 ml di acqua
450 gr di farina (io ho usato la Manitoba)
1 bustina di lievito secco
1,5 cucchiaini di sale
40 gr di burro sciolto nel latte
15 gr di zucchero
programma base, per il pane normale.
Poi, dovete aver cura di tagliare le fette tutte uguali, lasciarle aciugare all'aria e se volete, passarle in forno o nel tostapane. Se ve ne resta il tempo. però. I miei figlioli ne hanno spazzolato più di metà, anche senza il passaggio della biscottatura. Ma si sa, iene sono.

15 febbraio 2008

Romantic Cake.

Così, nuda e cruda. Senza nemmeno una spolverata di zucchero a velo o di polvere di cocco, nella sua interezza, nella sua pienezza di cacao, nella sua forma voluttuosa. La Torta per eccellenza, di sa, è al cioccolato. Quella ivi immortalata è, per evidenti esigenze di copione...una torta pronta. E non faccia quella faccia lì, io le faccio le torte normali, cosa crede, mica vivo di preparati Cameo come questi, e che diamine! Però, questa Tentazione al Cocco costava così poco al supermercato che ne ho comprate due, in attesa dell'occasione più adatta per sfornarla. Detto, fatto. E siccome fa ancora quella faccia da cetriolo sottaceto, ecco qua, se proprio insiste, la ricetta della Tentazione al Cocco senza la scritta Tentazione al Cocco. Contenta?
2 uova
60 gr di cacao
140 gr di zucchero
100 gr di burro ( ma io ho messo la ricotta)
280 gr di farina
200 gr di cocco
Mescoli tutto insieme e metta in forno a 180 gradi per mezz'ora, in un elegantissimo stampo al silicone blu elettrico comprato alla Lidl per 4,50 euro.
E se proprio vuole ci sfarfalli sopra ancora del cocco. Così, per non farsi mancare niente.

Romantic Bread.

La ricetta è banale. Un semplice pane di acqua e farina, senza troppi pasticci, il programma 1 della macchina del pane, grande, grandissima invenzione di questo nuovo millennio. Insomma, non è tanto il pane quanto la forma. In realtà c'è una variante in corso d'opera, nel senso che sì, si fa il pane nella macchina, ma solo l'impasto, bellezza, che poi lo devi posizionare con cura nello stampo che ti farà saltar fuori non già le normali fette quadrate, che volgarità, ma queste qui, a cuore, a stella e a fiorellino. Sono dei tubi nei quali infilarci l'impasto e voilà, dopo aver cotto nel forno normale a 220 gradi per 20 minuti e a 180 gradi per 45, ecco la meraviglia compiersi. Tubi acquistati da De Carlo a Torino, proprio lì, accanto al Palazzo Carignano. Un figurone, insomma. San Valentino o no, che classe, singor amia, che classe!

05 febbraio 2008

L'orrida torta.

Deh, come lo so.
E' brutta.
Bruciata, piuttosto.
Squacciata.
Certo, non una delizia a vedersi.
Essa è una torta di mele. Quella di Cavoletto. Solo, a lei vengono sempre tutte belle chiare, fotogeniche, perfette. Ma non dispero mica, certo che no.
Anche perchè questo tortino qui segna la rinascita, finalmente, di Santa Polenta.
Lo avevo un pò trascurato, vero verissimo, ma insomma, non stiamo tanto lì a girarci inotrno, sono qui, la torta è qui, brutta finchè volete, ma con un sapore che è un vero delirio. Dovrò decidermi a non usare più quel malefico stampo in silicone: è colpa sua, secondo me.
La ricetta di questa meravigliosa Torta di mele Rovesciata la trovate qui.
Vi verrà certamente meglio.
Deh, come lo so.