28 febbraio 2007

Oh, cozza!!!

Eccredevàte che me ne fossi andata alla chetichella, nevvero?
Eccredevàte che avessi lasciato qui il mio SantaPolenta, lacero e scalzo, per seguire sogni di gloria, non è così?
Eccredevàte che non vi avrei più allietato/rattristato con le mie assurde esercitazioni culinarie, eh?
Bene benissimo, non è affatto così. Solo, stasera mi sono esercitata male, o meglio, il mio esercizio non è proprio venuto come doveva. Diciamo che, non proprio da Ciofeca's Day, ma insomma, ci siamo vicinissimi. Dove ho sbagliato non so, doveva essere un piatto semplice e veloce, in realtà non ho neppure ripassato la ricetta, me la ricordavo come me l'avevano spiegata ad Anacapri, Signurì, si fa in un minuto, e io , la signurì, in un minuto ho fatto una schifezza. A tavola hanno apprezzato dapprima il profumino invitante, grazie tante, aglio e prezzemolo danno una garanzia. Poi hanno guardato storto quelle non aperte, e quelle aperte male, e poi gli avulsi animaletti, troppo cotti, forse, lessati, mi pare, tutti avvolti su loro stessi, tristi e rassegnati, grigiolini, rinsecchiti un pochino, filamentosi, immangiabili. E poi lì a fioccare i No Grazie, e i Non Ho Fame. Alla fine, si son fatti un panino al prosciutto. Insomma una sconfitta. Anche il gatto le guardava di sbieco, sospettoso. Fine dell'esperimento. Nel mondo degli umani, se è l'umano ad esser cozza, si sa, si fa fatica a trovar marito. Potevo forse io cambiare una legge di natura?

16 febbraio 2007

Orsù, ragù!

Ho avuto per così dire il mio bel daffare. Non già in senso culinario. I miei menù di questi ultimi giorni consistevano perlopiù in vezzeggiativi: minestrine, spremutine, purèini che non si dice ma che cosa importa, verrà mica il signor Zingarelli a controllare? Insomma, coi figlioli malaticci non è che una possa propriamente darsi alla pazza gioia in cucina. Però, per dare loro una sferzata, considerando anche che stasera riede l'Universitario, dopo una settimana densa di esami e studio matto e disperatissimo (!), ho pensato di preparare il Gran Visir di tutte le mie pietanze, il Signore e Padrone della tavola domenicale, l'Amante della Lasagna ma che non disdegna neppure il Fusillo. Lui, Messer Ragù. Le mie origini emiliane non sono capitate a caso, sono campionessa mondiale di ragù, lo sanno anche i sassi. Ne preparo quantità diciamo importanti per avere la possibilità di darlo in dote settimanale all'Universitario quando, come la transumanza vuole, ritornerà alle sudate carte domenica sera. Nessun segreto. Carne macinata, scalogno, sedano, carota, alloro, sale e pepe. E prima di aggiungere la passata, un cucchiaino di Saporita. Forse il segreto è proprio questo. Ma a ben pensarci, questo qui che si accoppia con Lasagna e Fusillo, non è che mi è, come dire, biadesivo? Ohibò, già son peccatrice di mio, pure il ragù bisex mi doveva capitare! C'è solo sa sperare che Ruini non lo sappia mai!

04 febbraio 2007

Me gusta la lasagna.


Sì, va bene, le ho fotografate crude. E con ciò? Diciamo che metto le mani avanti. E se dovesse prendermi fuoco il forno? E se per caso si bruciassero? Così, nella loro assoluta crudità, ho immortalato le mie lasagne domenicali, nella mia teglia country, con il mio ragù da assoluto primato, chè mezza emiliana son, nessuno se lo scordi. E poi, cara la mia signora, ma mi vuole dire che razza di domenica sarebbe senza la lasagna? Che poi è una specie di brunch, il figliolo liceale è sveglio da un quarto d'ora ed è indeciso tra l'Ovomaltina e la lasagna di mammà. Arriveranno amici tra un pò e la domenica scorrerà via, tranquilla beata e senza troppo fronzoli, forse un film da qualche parte, ma è troppo brutto per uscire di casa. Ah, signora, io adoro queste domeniche di nulla fare, di camino e di chiacchiera. Venga anche lei più tardi, per il caffè, nelle tazzine con i fiorellini e i cucchiaini d'argento sul vassoio, che uso solo la domenica, che non lo sa, domenica è sempre domenica, e meglio un uccello in mano che cento che volano, mai lasciare il certo per l'incerto, e la lasagna si fotografa così com'è. Cruda, ancorchè.